La storia
BCC “S. Vincenzo de’ Paoli” di Casagiove: la STORIA
Fondata nei locali della Sezione del Partito Popolare ad opera di 16 coraggiosi cooperatori, la Banca di Credito Cooperativo “S. Vincenzo de’ Paoli” di Casagiove affonda le sue radici nel lontano 14 dicembre 1921.
Nacque così una delle prime Casse Rurali della Campania, sulle orme di Don Luigi Sturzo, accanito divulgatore dei principi enunciati nell’Enciclica “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII e tenace difensore del proletariato per riscattarlo dalle precarie condizioni economiche in cui viveva.
E fu proprio questa vocazione sancita nell’atto costitutivo che suggerì di aggiungere al nome di CASSA RURALE, la dizione “S. Vincenzo de’ Paoli”, venerato nella stessa Casagiove e conosciuto anche come “il Santo dei Poveri”.
Nel contesto di stasi economica durante la crisi post-bellica, scoppiata dopo il primo conflitto mondiale e di lì a poco con l’avvento di Mussolini, la piccola Cassa Rurale di Casagiove fu costretta a muoversi con grande cautela per aiutare principalmente gli operatori in campo agricolo e i piccoli artigiani, fungendo da protagonista nella feroce lotta alla piaga dell’usura.
Sopravvissuta alla parentesi bellica, aggiorna la ragione sociale con la nuova denominazione di CASSA RURALE ED ARTIGIANA “S. Vincenzo de’ Paoli” e partecipa attivamente alla ripresa della comunità locale.
Negli anni sessanta apre al pubblico il primo sportello, dando ulteriore impulso alla propria operatività e svolgendo un ruolo sociale di grande rilevanza nella rinascita economica della provincia di Caserta; rinascita che non si arresta negli anni settanta, raggiungendo un modello di sviluppo caratterizzato da una forte politica di industrializzazione.
Il cammino della “Cassa” si fa sempre più spedito: gli aggregati di bilancio assumono la fisionomia tipica di una “banca”, seppur di piccole dimensioni, ma sufficienti ad incoraggiare la costruzione della nuova sede.
All’inizio degli anni novanta la competenza territoriale continua ad essere costituita dal comune di Casagiove e da quelli limitrofi, fino all’apertura di uno sportello nel capoluogo di Provincia, nel 1991, e successivamente nel Comune di San Prisco, nel 2004. La Cassa Rurale ed Artigiana assume, intanto, la nuova denominazione di “Banca di Credito Cooperativo “S. Vincenzo de’ Paoli” di Casagiove – Soc. Coop. per Azioni”, con significativi risultati determinati da una crescente operatività.
Ad oggi e con oltre novanta anni di storia, dopo la recente apertura della filiale di rappresentanza nel comune di Santa Maria Capua Vetere, la banca annovera 21 comuni di competenza, 4 sportelli ed oltre 9mila clienti, ponendosi quale principale realtà del territorio, a sostegno delle famiglie e piccole-medie imprese del capoluogo di provincia.
BCC Alto Casertano e Basso Frusinate: la STORIA
Il 3 febbraio 1963, nella Sala Consiliare del Comune di Mignano Monte Lungo, alla presenza del notaio Paolo Jorio, 44 benemeriti tra cui agricoltori, piccoli, medi e grandi proprietari terrieri, commercianti e professionisti, sottoscrivono l’Atto Costitutivo e il primo Statuto che dava vita alla “Cassa Rurale ed Artigiana di Mignano Monte Lungo” Società Cooperativa a responsabilità limitata.
L’avvio dell’attività bancaria di questa nuova realtà presentò dubbi e incertezzema l’impegno, il continuo apporto di forze promotrici e il fedele operato, specialmente di alcuni soci, garantirono il superamento delle difficoltà iniziali. Nel 1971 la Cassa Rurale e Artigiana fu autorizzata ad operare sul territorio dei Comuni di Galluccio, di Conca della Campania, di San Pietro Infine e di Tora e Piccilli. A seguito del forte aumento del prezzo del petrolio nel 1973 che fece registrare una ricaduta degli investimenti e del livello assoluto del reddito nazionale, nel 1977, i depositi raggiunsero livelli rilevanti riflettendo quel fenomeno di ripresa e di risanamento, noto a tutti come “miracolo economico”. Il 31 marzo 1982 fu concesso alla Cassa Rurale e Artigiana lo sportello del Comune di Galluccio la cui apertura ufficiale fu inaugurata l’anno seguente.
Nel 1983 la Cassa Rurale raggiunse una potenzialità notevole: in quell’ anno il numero dei soci, dai 46 iniziali, raggiunse i 246.
L’idea di dare una sede più adeguata per dimensioni e per immagine ad un Istituto così rappresentativo della realtà territoriale, si concretizzò nel 1991 quando la Cassa si trasferì, a pieno titolo, nel nuovo edificio. In seguito all’emanazione del Decreto Legislativo del 1 settembre 1993, per mezzo del quale le Casse Rurali e Artigiane diventano Banche di Credito Cooperativo, la forma giuridica è la Società Cooperativa a responsabilità limitata.
Nel 1995, nel pieno del suo sviluppo, la BCC di Mignano ottiene la fusione con la BCC di San Vittore del Lazio e nello stesso anno apre la filiale di Rocca d’Evandro. L’apertura delle filiali era il risultato della lodevole opera di un Istituto che aveva saputo fare della cooperazione, della solidarietà, della professionalità, una carta vincente favorendo lo sviluppo, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie, dei Comuni interessati dall’espansione. Nel 1995 la banca si trasforma, assumendo la denominazione di Banca di Credito Cooperativo Alto Casertano e Basso Frusinate e la natura giuridica della società cooperativa per azioni a mutualità prevalente. Nel novembre del 2008 apre una nuova filiale a Cassino e nel 2014 nel Comune di Sesto Campano.
Nasce BCC Terra di Lavoro – San Vincenzo de’ Paoli
A partire dal 1 Luglio 2016 dall’unione di questi due pilastri del Credito Cooperativo nasce BCC T erra di Lavoro “San Vincenzo de’Paoli” con oltre 3.500 soci, 9 filiali e un’ampia competenza territoriale costituita da 44 comuni, facendo della virtù cooperativa un elemento di affermazione e di crescita di sé stessa e della propria comunità di riferimento.